dal sito http://www.progettoatlanticus.net
Sumeri, Assiri, Babilonesi, Egizi, Ebrei: un solo Impero
A proposito di testi particolari, ci piace segnalare l’interessante
opera di Messod e Roger Sabbah: "I Segreti dell'Esodo".
L'approfondimento è d'obbligo, pena capirci poco... L'oggetto della
diatriba, riguarda le vicende della fuga ebraica dell'Egitto.

Nulla di nuovo, in apparenza, ma… avete mai associato Abramo ad
Akhenaton, Smenkhara a Ismaele o Sara a Nefertiti? Un giochino simpatico
che passa perfino dal binomio Horemeb-Aronne e da quello Ramose I-Mosè.
Nel calderone tante informazioni attinte indifferentemente tra la
Bibbia Aramaica e quella Ebraica, passando per il geroglifico pre e post
amarniano. Naturalmente non mancano certezze e contraddizioni, ma è da
leggere e rileggere....
Il popolo ebraico, guidato da Mosè, non era composto da schiavi di
un'antica tribù in prigionia, bensì da membri di una casta sacerdotale
costituitasi con il faraone monoteista Akhenaton.
Con la controrivoluzione religiosa che ripristinò il politeismo
nell'antico Egitto, i seguaci di Akhenaton furono costretti ad
abbandonare la terra d'origine. Da qui il mito dell'Esodo biblico. Gli
autori sono giunti a questa conclusione dopo uno studio ventennale.
Rileggendo l'Antico Testamento in aramaico, accompagnati dall'esegesi
biblica di Rachi (XI sec.) e con un paziente lavoro di comparazione,
Roger e Messod Sabbah hanno scoperto similitudini sorprendenti tra
geroglifici e alfabeto ebraico, tra Genesi e cosmologia egiziana.
L'origine del Dio biblico

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El biblico: il tetragramma biblico rappresentante il nome
impronunciabile del Dio della Bibbia. Nella Tanakh ebraica, El è uno dei
nomi coi quali viene citato il dio biblico Yahweh.
Ipotesi sull'origine del dio biblico
I legami tra il dio semitico El ed il dio dell'Antico Testamento sono
numerosi, a partire dalla raffigurazione stessa che, malgrado la
riottosità dell'Ebraismo a rappresentare l'Essere Supremo, si dà di Dio,
il quale appare ancora una volta immaginato come un vecchio seduto sul
trono e con corna spuntanti dal capo.
Il fatto poi che l'El di Ugarit avesse un figlio di nome Yam ha indotto
qualche studioso[5] a ipotizzare una affinità tra il figlio dell'El
ugaritico e lo Yahvè ebraico: attestazione forse di una situazione
politeistica ebraica in età pre-monarchica e monarchica, evolutasi poi
in monoteismo.
Secondo alcune ipotesi popolazioni semitiche provenienti dalla Siria e
residenti in Egitto durante il II millennio a.C., identificarono forse
El col Dio unico Aton, sotto il regno del faraone Akhenaton. Allo stesso
modo per cui Aton era considerato il creatore e generatore di tutti gli
altri dèi del pantheon egiziano, così El sarebbe stato considerato il
creatore degli dèi minori cananei cioè gli Elohim. Si addita come prova
di questa identificazione il Salmo biblico numero 104 che ricorda l'Inno
ad Aton scritto dal faraone Akhenaton, scritto solo su una tavoletta di
argilla nel sito archeologico di Tell-el-Amarna, rimasta sepolta e
ignorata sin dal tempo di quel faraone.
Questa prima identificazione avrebbe favorito la diffusione del suo
culto tra i seguaci di Aton dopo la restaurazione religiosa e in questo
modo si potrebbe forse spiegare una genesi del Dio di Mosè da Aton. Per
quanto riguarda il fatto che El sarebbe il padre di altri dei, gli
Elohim, divinità minori maschili citati spesso nella Bibbia, occorre
però tener presente che l'uso di un simile plurale sarebbe né più né
meno che una forma di "pluralis maiestatis", allo stesso modo per cui,
per riferirsi alla divinità siro-palestinese di Baal (Signore, Padrone),
si usava il plurale di rispetto "Ba‘alim", o per Astarte si parlava di
"Astarti" (Giudici 10:6).
Secondo alcuni, il vocabolo Israele potrebbe essere la trascrizione
fonetica, nell'alfabeto dei geroglifici, degli dèi egizi e siriani Iside
(IS), Ra (RA) e El (EL). Alla luce del fatto che, durante il regno del
faraone Ramses II, i battaglioni dell'esercito egiziano si chiamavano
coi nomi di dei, a qualcuno piace credere che la nazione d'Israele possa
essere il risultato della defezione di tre battaglioni dell'esercito
egiziano di stanza nel Sinai con a capo un generale di nome Mosè (nome
che, in effetti, non è escluso possa appartenere all'universo onomastico
egiziano).
Successivamente la spiegazione del nome Israele avrebbe perduto le sue
origini egizie e, per assonanza, avrebbe preso il significato
dall'ebraico ISRA: colui che combatte, per significare ISRA-EL colui che
combatte con Dio, e allo scopo venne fondato il mito di Giacobbe che
combatte per un'intera notte con l'angelo di Dio. Occorre però
sottolineare la totale impossibilità di argomentare scientificamente
detta ipotesi.
Nell'ambito di un tentativo di unificazione della Palestina, fatto dal
Re Giosia nel VII secolo a.C., si sarebbe identificato El, Dio creatore
di Israele, con Dio, il Signore degli eserciti, Dio nazionale di Giuda. A
tal fine altre ipotesi affermano che sarebbe stato scritto un libro di
propaganda religiosa che unificava le genealogie delle tribù d'Israele e
che in seguito sarebbe diventato la sacra Bibbia. Tutto ciò appartiene
al campo delle pure ipotesi, mentre è più difficilmente contestabile il
fatto che El e Yahweh abbiano caratteristiche assai diverse fra loro,
pur rappresentando entrambi il Dio padre creatore, unico e onnipotente.
Secondo altre ipotesi invece El sarebbe legato agli aspetti mistici
dell'Ebraismo, al profetismo e alla Cabala, tipiche tutte di una società
ancora fortemente legata al nomadismo d'origine, mentre Yahweh sarebbe
legato all'osservanza della Legge divina, al patto con Dio e alla
circoncisione, allo studio della Torah e, quindi, a una concezione
religiosa tipica dei modelli societari caratterizzati da sedentarismo.
La medesima radice <'-l-h>, da cui deriva il nome El, origina in
arabo il termine Allah (articolo determinativo "al" + '-l-h), il Dio
unico dei musulmani, e ilāh (divinità generica).
Tutankamon custode dell'Esodo Anunnaki
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